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25 Luglio 2014
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

La Piazza Regina Margherita è ricolma di gente, i ristorantini attorno sono un'esplosione di colori e odori. Noi siamo seduti lì, a lato, sui gradini di una chiesa che sa di aver perso la sua funzione, ma non il suo splendore. Il vociare della folla, a tratti assordante, a tratti cullante, ci ricorda che è in corso una festa: il festival del cinema.


Sul palco appare un'attrice giovanissima, viene premiata davanti ad un pubblico distrattamente attento. Anche noi lo siamo, perdonateci! Noi, però, siamo presi più dall'euforia e dall'allegria che solo le serate di calura sicula sanno regalare.


Ci ravvediamo! Siamo qui per raccontarvi il festival!


Puntiamo gli occhi sul palco ed è proprio in quell'istante che scende l'Illuminazione: Elit İşcan.


Nelle nostre orecchie risuonano gli archi indimenticabili della colonna sonora de “The Sheltering Sky”, di Bertolucci. Il vocio della folla, il microfono della presentatrice e tutto il rumore di sottofondo scompaiono. La Piazza all'improvviso è vuota: intorno non ci sono più né la Tonnara né la chiesa, scompaiono i locali, e tutta la folla si dissolve in un un'immensa distesa di sabbia desertica: il Sahara pervade il nostro animo!


Tramortiti dalla Tenerezza e dalla Bellezza senza fine della nuova Sophie Marceau, ma soprattutto dall'Energia vitale che i suoi occhi esprimono. Ci manca il “Respiro” come nel film di Crialese.


Un forte applauso, scrosciante, ci riporta immediatamente alla 'realtà', al palco, al festival, alla premiazione di Elit İşcan, al suo ruolo di attrice protagonista nel film “My only Sunshine” (Hayat var – titolo originale n.d.a.).


Il sogno per noi è finito, ma il festival no!


Citazione del giorno “Non sappiamo quando moriremo e quindi pensiamo alla vita come a un pozzo inesauribile. Eppure tutto accade solo un certo numero di volte. Quante volte ricorderemo un certo pomeriggio della nostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di noi che non potremmo nemmeno concepire la nostra vita senza? Forse quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante volte guarderemo sorgere la luna piena? Forse venti. Eppure tutto sembra senza limiti.” da Il Tè nel Deserto di B. Bertolucci


Giovanni Avola