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24 Luglio 2013
In duemila cantano con Beppe Fiorello

Grande successo della serata inaugurale del Festival Internazionale del Cinema di Frontiera, aperto da Rita Botto e dalla Banda di Avola


E domani sarà la giornata di Roberto Andò, cui è dedicato l’omaggio all’autore


Marzamemi, Pachino 24 luglio.  Atmosfera d’altri tempi per l’inaugurazione del Festival Internazionale del Cinema di Frontiera, che ha preso il via ieri a Marzamemi. In una piazza Regina Margherita gremitissima, il celebre attore Beppe Fiorello ha interpretato a cappella una sua personale versione di “Volare” e in più di duemila hanno cantato con lui, che ha concluso “Nel blu dipinto di blu, felice di stare quaggiù. Con voi”.


E’ stata una serata di emozioni forti e autentiche, quella di ieri sera, sul palcoscenico all’aperto più a Sud d’Europa. La manifestazione, condotta dalla giornalista Michela Giuffrida, è stata aperta dall’esibizione della Banda di Avola, che ha suonato “Don Nuzzo”. Ai musicisti si è quindi aggiunta Rita Botto, che con la sua voce ha incantato il pubblico del Cinema di Frontiera, interpretando “A virrinedda”, “Fatti li fatti to” e “Me mugghieri nun avi pila”. Al mini live è seguita la proiezione in anteprima del video “Cuntu e Cantu”, girato proprio a Marzamemi.


Spazio, dopo questa proiezione, al primo film in concorso, “Salvo” di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, che tanto successo ha riscosso al Festival di Cannes. A presentare la pellicola sul palco, l’attrice Sara Serraiocco che, emozionatissima, ha  concluso: “Spero vi piaccia”. Di nuovo sul palco dopo la proiezione, l’attrice è stata premiata da Rosita Pignanelli con un paio di orecchini realizzati da Alessandra Di Pietro.


Quindi è stata la volta del momento più atteso: l’intervento di Beppe Fiorello, straordinario interprete della miniserie televisiva “Volare – la grande storia di Domenico Modugno”, andata in onda lo scorso febbraio su Rai 1. La seconda parte della serata prevedeva infatti, per la sezione “Cinema e musica”, la proiezione di “Tutto e musica”, film del 1963 di Domenico Modugno. Un appuntamento a cui Beppe Fiorello, in vacanza in zona, non poteva mancare perché, come ha confidato al pubblico del Cinema di Frontiera: “Mi sento quasi in dovere, un dovere piacevolissimo, di rappresentare Modugno, come se fossi un parente stretto”. Raccontando di Modugno e della sua storia, quella di un giovane che parte dal Sud per fare l’attore, Beppe Fiorello ha anticipato: “Il prossimo inverno sarò a teatro con “Penso che un sogno così” la storia dei tanti ragazzi del Sud che partono con la valigia piena di speranze. Quella che racconterò a teatro sarà insomma la storia di Modugno, ma anche di mio padre. Sarà la mia storia e quella di mio fratello e di tante altre persone. Modugno partì per fare l’attore ma il destino lo portava sempre verso la musica e penso che sia stato un bene per tutti. Ci ha lasciato delle canzoni bellissime”. Quelle canzoni, che l’attore non ha esitato a intonare a cappella in un momento magico, che ha coinvolto il numeroso pubblico. Tutti insieme a cantare con Beppe, Fiorello che ha infine lasciato il pubblico augurando “Buone vacanze e buon lavoro” a tutti.


Ma la giornata inaugurale era cominciata alle 19, al cortile del palazzo di Villadorata, con la presentazione del programma del Festival da parte del direttore artistico Nello Correale e del vicedirettore Sebastiano Gesù e, ancora, della manifestazione “Divorzio all’italiana – Ispica da Oscar”. Sempre nella stessa location, dopo, è stata la volta della presentazione di “Apnea”, il libro di Lorenzo Amurri. Ospite della sezione “Chiacchiere sotto il fico”, coordinata dalla giornalista Sabina Minardi, Amurri ha raccontato la sua storia di giovane che stava sciando insieme alla sua fidanzata. Un momento spensierato come tanti. Poi la corsa in ospedale. Quindi il tragico responso: Lorenzo non potrà più camminare. Ma all’apnea è seguita la risalita: “La forza – ha raccontato Amurri – ce l’hai dentro, ma magari non lo sai. Ho scoperto un lato di me che non conoscevo”. Ma i momenti difficili non sono di certo mancati. “Ho anche pensato al suicidio - ha confidato Amurri – ancora un tabù per molti, proprio come il sesso”. Tra sofferenza e ironia non è mancato un riferimento alle barriere architettoniche e mentali. “In Italia, rispetto al resto d’Europa, - ha continuato Amurri - siamo ancora indietrissimo. Nel nostro Paese l’integrazione della diversità è un problema culturale, la gente nemmeno ti vede”.


Dopo la presentazione del libro di Amurri, il cortile di Villadorata è divenuto sala cinematografica all’aperto per la proiezione dei primi quattro cortometraggi in concorso.


Tra i momenti più attesi di questa sera, per “Chiacchiere sotto il fico”, alle 19.00 al cortile di Villadorata è in programma “Un’officina letteraria: Elvira Seminara, Viola e Antonio Di Grado” e, a seguire, la presentazione del libro “Chiarmastramma” con Lucia Sardo e Giovanna Brogna Sonnino. Alle 22.30, in piazza Regina Margherita, il regista Alberto Sironi, padre cinematografico di Montalbano, racconterà il celebre personaggio dalla penna allo schermo.


Domani, giovedì 25 luglio, in piazza Regina Margherita alle 23.00 sarà la volta dell’omaggio all’autore Roberto Andò, regista di Viva la Libertà. Per la rassegna cinema e musica grande anteprima alla Tonnara con Neil Young –Journeys, l’omaggio di Jonathan Demmo alla rockstar canadese.