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21 Luglio 2017
La “Frontiera” e i confini che ci attraversano: il racconto nei film in concorso al Festival di Marzamemi
Stamattina si è svolta la conferenza stampa a Catania nella sede dell’assessorato regionale al Turismo



Comunicato stampa n. 11

Catania, 21 Luglio 2017

Riapre, dal 24 al 30 luglio, la sala cinematografica a cielo aperto più grande e più a Sud d’Europa. Una sala in cui l’unico prezzo che si paga è quello intimista, un costo in termini di metariflessione. L’occasione sarà la XVII edizione del Festival internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi, in cui si parlerà, ancora una volta, di frontiere e di «quelle storie degli altri per conoscere meglio noi stessi» come ribadito da Nello Correale, ideatore e direttore artistico della kermesse culturale, durante la conferenza stampa che si è tenuta stamattina nella sede catanese dell’assessorato regionale al Turismo. «Perché quelli interni a noi stessi – ancora Correale – sono i confini più difficili da superare e non meno drammatici di quelli geografici. La frontiera e i confini che ci attraversano, è questa la cifra del racconto che presenteremo, in 7 giorni, sui 4 schermi di Marzamemi, dove saranno proiettati lunghi e corti provenienti da tutto il mondo tra cui 20 anteprime». Gli ospiti, tanti, ma soprattutto i film, saranno i protagonisti dell’edizione XVII che prevede inoltre 2 concorsi, 2 giurie, una rassegna retrospettiva, 2 workshop Filmmaking e 15 incontri con autori del cinema e della letteratura. Per il quinto anno consecutivo sono CCN Marzamemi e cinecircolo Cinefrontiera promotori dell’evento, e la macchina organizzativa è guidata da Sebastiano Diamante ed Enzo Fallisi.

«I film - ha aggiunto Sebastiano Gesù, vicedirettore artistico - provengono dai 5 continenti: uno, Tanna di Butler e Dean, dalla Polinesia e molti di questi in anteprima italiana come L'ordine divino di Petra Volpe dal Tribeca festival di N.Y, Tempesta di sabbia di E. Zexer (Israele) e due film italiani tra cui La stoffa dei sogni di G. Cabiddu, fresco del premio Globo d'Oro. Al concorso lungometraggi si aggiunge quello dei 20 corti presentati da molti filmmakers siciliani che saranno presenti al festival, anche per gli incontri, circa 40 i film documentari e, infine, un ritratto di un grande autore: 6 film di Marco Ferreri».

E si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la Frontiera del libro di cui è responsabile Gisella Calì, la quale ha anticipato: «Dopo la fortunata edizione dell'anno scorso, torna lo spazio dedicato alla letteratura, con due momenti scanditi da una degustazione di vini d' autore. Alle 18.30 ogni giorno apriremo gli eventi della tonnara con un incontro dedicato a un autore nazionale. Pagine private  raccontate dall'autore stesso o da chi, quello scrittore, lo ha vissuto e amato, come per Pirandello o Brancati. Nella seconda parte, consigli di lettura proposti dagli stessi autori. Il pubblico del festival ama le storie. Ne abbiamo scelte alcune che oltrepassano distanze e frontiere».

«Il Festival - ha dichiarato Anthony Barbagallo, assessore regionale al Turismo - è diventato ormai uno degli appuntamenti irrinunciabili dell’estate siciliana. Una rassegna che ogni anno migliora la qualità della proposta cinematografica, con produzioni provenienti da cinque continenti, la retrospettiva dedicata a Marco Ferreri e il concorso per i lungometraggi e i corti, che quest’anno vedrà in gara ben venti produzioni proiettate in anteprima assoluta. Numeri che, da soli, dicono tutto sul posizionamento internazionale che il Festival ha raggiunto. Come parte pubblica è nostro dovere sostenerlo, in quell’ottica di collaborazione tra il pubblico e il privato, che ho cercato di sostenere in questi ormai quasi due anni in assessorato, per strutturare una proposta culturale che sia davvero attrattore turistico. Come certamente è il Festival di Marzamemi».

Gli ha fatto eco Roberto Bruno, sindaco di Pachino: «Il cinema rappresenta un elemento di dinamizzazione culturale ed economica dell’intero Sud-est siciliano e possiede una grande potenzialità di attrattività turistica in una declinazione positiva: un turismo attento a riscoprire la Sicilia anche nel dettaglio. E il Cinema di Frontiera è un importantissimo dettaglio, meta narratore di cultura e di culture internazionali».

Presente alla conferenza stampa anche Barbara Fronterrè, presidente del Consorzio centro commerciale naturale Marzamemi: «Il Festival - ha precisato - rappresenta un caso unico non solo perché ha contribuito a cambiare un territorio, offrendo una direttrice di sviluppo molto importante, ma anche per l'impegno delle tante realtà che lo sostengono. Organizzato da un consorzio di imprese e sostenuto da molti sponsor, tra cui la banca cittadina, il nostro Festival offre un esempio importante di come le imprese possano fare molto per le loro comunità e per il paese, lavorando e investendo per creare sviluppo e opportunità».

E tra i sostenitori del Festival, quest’anno c’è anche Coop con la sua campagna “Buoni e Giusti” contro la pratica del lavoro nero e che coinvolge tutti i suoi fornitori di ortofrutta nazionali e locali e le oltre 70.000 aziende agricole.

Ha concluso Rosita Pignanelli, presidente del cinecircolo Cinefrontiera: «Se il cinema ha un cuore, il Festival di Marzamemi ne è la prova, quest'anno più che mai, con le sue mille enormi difficoltà. Il piccolo miracolo sta per compiersi ancora una volta, dunque. Vi invitiamo in una piazza del Mediterraneo che si apre al mondo e che ancora una volta si propone di unire all'offerta culturale anche la riflessione su una serie di temi legati alla sfera emotiva di tutti noi. In una suggestiva e cinematografica sala sotto le stelle è ancora possibile l'arte dell'incontro e la gioia di condividerla: portate occhi nuovi e non dimenticate il cuore».

Quel cuore che è il motore di tutte le iniziative organizzate a corollario del Cinema di Frontiera. Come L’isola del gusto, format gastronomico quest’anno organizzato e gestito da Ettore Messina e dalla rete dei Comuni Amici, di cui Pachino fa parte. L’evento si svolgerà ogni sera durante tutta la durata del festival, da lunedì 24 a domenica 30 luglio, dalle 18 in poi, nel vicolo Santa Chiara, dove sono previsti show cooking e degustazioni didattiche che racconteranno tramite il cibo la storia della Sicilia.

Spazio anche all’arte, nella sala della Tonnara (coordinata da Mario Borgh) che ospiterà le mostre fotografiche di Maddalena Migliore, Emanuela Minaldi e Mattia Marinolli.  Il viaggio è il filo che tiene insieme le tappe delle tre esposizioni: quella di Emanuela Minaldi, la quale fa rivivere un’ex fabbrica di zolfo che si trova di fronte a Le Ciminiere di Catania. Dalla Sicilia al Libano. E’ qui che Mattia Marinolli conduce il pubblico del Festival. Alla scoperta di un Paese che, dal 2011, ha accolto nel suo territorio un milione e mezzo di profughi dalla adiacente Siria. E infine, con Maddalena Migliore, tutti a bordo della Stultifera Navis, la nave dei folli, in un viaggio insieme con una ciurma di artisti liberi, controcorrente, capaci di sognare. In mostra anche 3 tele di Gennaro Branca, una trilogia che esplora il campo formale di relazioni, a volte armoniose e a volte conflittuali, tra il colore e il writing, la figura e la poesia visiva, un flusso di coscienza che lega l’immagine alla parola. Le mostre saranno visitabili a ingresso gratuito tutte le sere dalle 18 alle 24.

A sostenere il Festival, oltre a Comune di Pachino e assessorato regionale al Turismo, anche il Distretto turistico degli Iblei, la Banca di credito cooperativo di Pachino e l’istituto superiore “Michelangelo Bartolo”.